Francesco Bocchini, nonostante il ferro
Installazioni di ferro, teche, vetrine, scatole foniche. Francesco Bocchini non si accontenta di animare con meccanismi a manovella la lamiera di ferro, crea veri e propri racconti, narrazioni poetiche dai titoli immaginifici, estranianti. Flaminio Gualdoni definisce la sua “materialità umile e forte”, Enzo Fabbrucci nel presentarlo ricorda che è “uno di poche parole che si spiega bene con le mani”. Tutte descrizioni che rientrano nell’evocazione della parola “ferro”, la sua materia prima.
Francesco, per come lo conosco, è persona di semplice affettuosità e generosità. So che non ama riconoscersi nella dimensione ludica o infantile delle sue piccole o grandi sculture corrose dalla ruggine, piuttosto quello che lo interessa è “la natura drammatica che nasce anche dal movimento spesso convulso o poco armonioso”.
In occasione del Salone del Mobile 2014 e grazie alla Galleria L’Affiche di Milano, Francesco ha concesso a Sa’Rosas l’uso di riproduzioni di un suo ultimo lavoro condiviso con l’artista Orfeo. E così, ritratti di personaggi storici dipinti su ferro, “The Golden Age” si sono trasformati, grazie al lavoro di Pietro Follini e alla stampa di Soulè, in preziose tavole su carta per contenere ed esporre la nuova collezione “Rosae Honor“. Un ringraziamento particolare ad Adriano Mei Gentilucci anima e motore della nuova collaborazione.
Mari&coFoodplace, Milano 8-13 Aprile 2014.
Per approfondimenti www.affiche.it e www.francescobocchini.it